pesca a bolognese

La Pesca a Bolognese partendo da zero

Parlando di tecniche di pesca in mare dalla riva , la prima che mi viene in mente è senza dubbio la pesca a Bolognese. Una tecnica a cui sono particolarmente affezionato e innamorato , primo perchè la pratico assiduamente da 27 anni e secondo , perché mi ha insegnato a pescare .

Penso che nella pesca , non ci sia cosa più bella ed emozionante , che veder scomparire il galleggiante sotto il pelo dell’acqua per l’abboccata del pesce !

Probabilmente questo avviene perchè si ha un vero contatto diretto con il pesce tramite il galleggiante spesso dai colori sgargianti il quale ci avverte di qualsiasi tocca.

La pesca a bolognese è in realtà un tecnica frutto dell’evoluzione naturale della pesca con la canna fissa .Il motivo è molto semplice: poter pescare più lontano dalla riva senza avere attrezzi lunghissimi e pesanti.

Cenni

Prima di iniziare a parlare di tecnica vorrei, che tu sappia il motivo per cui viene chiamata “pesca a bolognese” .

E’ così chiamata perchè a quanto pare , nei fiumi Bolognesi apparvero le prime canne fisse modificate con gli anelli ed il mulinello , le quali sicuramente servivano per arrivare lontani dalla riva e fare maggiori carnieri.

Questo è il motivo per cui si chiama Bolognese, è stata inventata proprio a Bologna , quindi un idea tutta Italiana

L’antagonista di questa tecnica è “l’inglese” ovviamente nata in Gran Bretagna, con un concetto molto simile come tipo di pesca ,ma con montature e attrezzature decisamente diverse di cui ci occuperemo a breve in un altro articolo.

Come saprai , non amo troppo i tecnicismi ma sono solito arrivare al dunque senza perdermi in chiacchiere ,quindi iniziamo subito.

Pesca bolognese: come iniziare

Per i più esperti potrebbe risultare scontata questa domanda , in realtà chi non ha mai praticato questa tecnica , avrà innumerevoli dubbi sull’attrezzatura , i terminali , le esche e l’azione di pesca .

Tutte cose normalissime, ma non preoccuparti, ti metterò nelle condizioni migliori per poter affrontare con tranquillità questa fantastica tecnica .

Tieni presente che questo tutorial è una solida base di partenza per la pesca in mare con la bolognese, ma per far si che funzioni , dovrai passare tante ore in pesca per affinare la tecnica.

Spot

La pesca con la bolognese è possibile praticarla un po’ dappertutto , ma gli spot principali sono tre !

  • Scogliera
  • Molo
  • Foce

Non ho menzionato volutamente la spiaggia, non perchè non si possa pescare col galleggiante, bensì perchè la tecnica idonea per questo spot è quella “all’Inglese” che ci consente lanci più lunghi.

Lo spot è importante , ma più importante è saperlo “leggere”. Questo presuppone sicuramente un po’ di esperienza che svilupperai nel tempo.

In qualunque caso , sappi che i migliori spot sono le zone di passaggio come imboccature dei porti o delle foci , oppure i moli di attracco. .

La scogliera

La scogliera , soprattutto quelle all’interno dei porti, è uno degli spot più indicati per iniziare e non solo. Il motivo è la corrente , che è sempre molto contenuta , inoltre l’abbondanza di pesce ,fa si che con poche nozioni e l’esca giusta , si possano fare discrete pescate.

Ovviamente , essendo una scogliera , il rischio di incaglio è nettamente più alto rispetto a molo , quindi occorre essere preparati all’evenienza.

Molo

Nei pochi moli dove ancora permettono la presenza dei pescatori , è possibile fare delle pescate davvero di tutto rispetto .

Occorre essere più navigati nella tecnica soprattutto perché i fondali in genere sono molto più alti delle scogliere e le correnti più forti .

Al di fuori della difficoltà, il molo è un habitat pazzesco per tutte le specie di pesci , una vera palestra per questa tecnica!

Foce

La foce è sicuramente uno degli spot più interessanti soprattutto per la ricerca della spigola , tuttavia devo dirti che è un ambiente molto difficile per le correnti che si creano e può causarti grandi problemi soprattutto se stai iniziando .

E’ meglio affrontarla dopo aver fatto un po’ di esperienza sulla scogliera con la tecnica della “passata” , non ti preoccupare ,ti spiegherò tutto nell’articolo.

Periodo

Da maggio a Novembre è sicuramente il miglior periodo per la pesca a bolognese , in quanto i pesci , per l’innalzamento della temperatura dell’acqua , accostano a riva per riprodursi .

Ovviamente il problema maggiore di questo periodo , sono i pesci disturbatori che si gettano su qualsiasi esca . In alcuni casi sono utili per attirare predatori come la spigola , ma spesso e volentieri disturbano le nostre pescate.

Nel periodo invernale ( il mio preferito) mi dedico esclusivamente alla spigola con la bolognese , una pesca difficile data la proverbiale diffidenza di questo pesce . Per il neofita è sicuramente meglio iniziare nel periodo estivo , ottimo per “farsi le ossa ” e capire tutte le dinamiche dietro a questa tecnica.

Orari ,meteo e maree

Questa pesca può essere svolta a tutte le ore , da quelle diurne a quelle notturne senza il minimo problema . Come ogni tecnica però, ci sono dei momenti più propizi di altri , ovviamente parlo dei cambi di luce come l’alba ed il tramonto .

Altri buoni momenti per tentare il colpaccio , sono indubbiamente i cambi di marea , quindi i relativi picchi di “bassa e alta marea”.

Questi sono i momenti cruciali per qualsiasi tecnica di pesca e che notoriamente portano più risultati , perchè i pesci si muovono alla ricerca di cibo.

Anche il meteo fa la sua parte , alta e bassa pressione sono ottimi momenti in cui essere presenti a pesca , soprattutto alla ricerca di pesci pregiati e furbi come la spigola.

La condizione migliore in assoluta è sicuramente il cambio di luce ( alba /tramonto) , cambio repentino da alta a bassa pressione e picco di alta marea . Questi 3 fenomeni che si presentano tutti assieme , portano quasi sempre catture di rilievo.

Ovviamente non dovrai attendere che si compiano in contemporanea tutti questi fenomeni , ti suggerisco comunque di tenerne conto, in quanto ti aiuteranno ad organizzare battute di pesca più fruttuose e divertenti.

Per trovare tutte queste informazioni, puoi affidarti ad un ottimo sito che ti consente di avere una panoramica su tutti questi fenomeni in tempo reale , parlo di meteopesca.

Prede

Le prede della pesca a bolognese sono molteplici e possono variare in funzione del periodo , dell’esca e dello spot . Si va dagli sparidi come saraghi e orate , pesci di fondo come triglie e ghiozzi scorfani , pesci di mezzo fondo come Spigole ,Boghe , Occhiate , Menole , Salpe e Cefali , fino ai pesci di galla come sugarelli , aguglie e lecce stella .

Addirittura , con bolognesi piu potenti e finali più strong , si possono insidiare anche i pesci serra pur non essendo proprio la tecnica ideale.

Esche

Le esche principali sono 7 , tutte estremamente valide e impiegabili a seconda del target da noi ricercato. Ovviamente ci sono anche altre esche, ma queste risultano essere le più utilizzate in assoluto.

  • Bigattino
  • Gamberetto vivo
  • Cozza
  • Vermi vari ( koreano – tremolina )
  • Granchio
  • Pastella/Pane francese
  • Sardina

Bigattino

Sicuramente il bigattino è il “non plus ultra” dell’esca per la bolognese ed è anche il più utilizzato . I motivi sono essenzialmente 3 : basso costo , esca micidiale e dulcis in fundo perfetto anche per la pasturazione. Questi 3 elementi portano quest’esca, sul primo gradino del podio .

Il problema maggiore dei bigattini e che purtroppo non riescono a selezionare la taglia del pesce , quindi puoi prendere un orata da 2kg o un ghiozzo da 30 grammi con la stessa esca.

Gamberetto

Il gamberetto , rigorosamente vivo è a mio parere l’esca migliore di tutte perchè oltre all’appetibilità , riesce a selezionare abbastanza bene la taglia dei pesci.

Il suo problema maggiore è il reperimento che può essere fatto sul luogo di pesca. Inoltre deve essere conservato adeguatamente con un piccolo ossigenatore per rimanere vivo e guizzante

E’ possibile pescarlo in mezzo alle rocce al cala sole, oppure nei fiumi vicino alle sponde ricche di , vegetazione.

Cozza

La cozza sgusciata è un vero “cioccolatino” per tutti i pesci di fondo e mezzofondo come saraghi e orate , ghiottissimi di questo mitile . E’ una delle esche più antiche , funziona “sempre” ma necessita di inneschi da maestro per tenere sull’amo .

E’ sicuramente l’esca principe per dedicarsi alle Orate con la bolognese , purtroppo piace tanto anche agli altri pesci pertanto non è molto selettiva.

Vermi

I vermi al pari dei bigattini, sono ottimi per la pesca con la bolognese , io li utilizzo interi in inverno quando i pesci disturbatori non sono presenti . Nel periodo estivo è meglio usarli a tocchetti .

Come i bigattini , non selezionano la taglia del pesce , ma sono molto catturanti e in alcune occasioni risolvono la pescata.

Granchio

Ti sembrerà strano , ma anche il granchietto vivo ( molto piccolo) , piò regalarti grandi catture . Un esca molto selettiva che ti permette la cattura di Orate , Saraghi e alle volte anche Spigole .

Tra tutte le esche menzionate è quella che risulta essere più selettiva in assoluto.

Pastella

La pastella a base di pane e formaggio , è un esca che viene impiegata tantissimo per pescare cefali a bolognese . Con quest’esca è possibile prendere anche saraghi di taglia che sono ghiotti delle miscele a base di sfarinati e formaggio o del pane francese.

Sardina

Esca universale utilizzata per le più disparate tecniche . E’ talmente funzionale che in qualsiasi tecnica viene sempre attaccata dai pesci . La considero un asso nella manica nel periodo invernale , dove i pesci sono più apatici .

Ovviamente non è un esca discriminante , ma in alcuni contesti , innescata a piccoli tocchetti , può fare la differenza ..

Pasturazione

La pasturazione , nella tecnica di pesca a bolognese in mare è di cruciale importanza per la riuscita della battuta di pesca . Ovviamente per fare un buon lavoro , bisogna comprendere come gestirla in fase di pesca , per non rischiare di saturare la zona di cibo, tanto da far perdere “l’appetito” ai pesci , oppure di allontanarli dallo spot .

Tecnicamente la pastura serve per richiamare il pesce e farlo andare in frenesia alimentare , facendo leva sulla competizione alimentare.

Esistono molti tipi di pastura e normalmente si tende ad usare delle miscele che contengano al loro interno ,l’elemento che usiamo per l’innesco anche se non è una regola ferrea ed il video che troverai a fine articolo lo dimostra .

Ad esempio : andando a pescare con il gambero vivo , potresti optare uno sfarinato a base di gambero. Ovvio che , pescando con il bigattino potrai usare l’esca stessa come pastura .

Lo stesso discorso si può applicare anche per la sardina o per la cozza .

Per tutte le altre esche , è bene servirsi di pasture idonee già pronte. Più avanti nell’articolo , vedremo durante l’azione di pesca come pasturare adeguatamente.

Attrezzature

La pesca con la bolognese è una tecnica raffinata e particolarmente complessa che necessita di attrezzature perfettamente calibrate e soprattutto di buon livello. Purtroppo in questa pesca le attrezzature di scarso livello , non portano niente di buono per tanti motivi che ora analizzeremo .

Canna bolognese

Devi sapere , che spesso una canna da bolognese non è sufficiente , soprattutto per chi comincia avere dimestichezza e vuole affrontare ogni situazione nel migliore dei modi . Per evitare spese inutili, soprattutto se stai iniziando , è bene fare alcune valutazioni che ti serviranno per scegliere la canna giusta .

La prima cosa da valutare è sicuramente la lunghezza della canna , che per ovvie ragioni , dovrà essere lunga almeno 1 metro in più rispetto al fondale in cui normalmente peschiamo . Questo perchè devi avere una piccola riserva di lenza che ti servirà per lanciare agevolmente.

Per fondali fino a 5 metri una canna lunga 6-7 metri è l’ideale mentre per fondali che toccano i 6 metri dovrai sicuramente passare ad una 7-8 metri .

Oltre queste quote potresti pensare di adottare un galleggiante scorrevole all’italiana , una sorta di ibrido tra la pesca a bolognese e la pesca all’inglese.

Per scegliere una canna che possa essere utilizzata un po’ per tutto , anche se non è proprio giusto , è necessario considerare le specifiche della stessa .

Un buon compromesso lo puoi trovare su canne di 7 metri che hanno un azione dai 5 ai 25 grammi , ottime per coprire svariate situazioni di pesca , tranne quelle pesanti con il mare mosso e scogliere alte.

Modelli di riferimento

Se hai il budget per passare subito ad un top di gamma sarebbe l’ideale , perchè ti risolverebbe tanti problemi , il principale è il peso.

Normalmente le canne top di gamma , sono molto più leggere delle concorrenti più economiche e a pari metratura , risultano essere estremamente reattive grazie alle tecnologie ed ai materiali impiegati.

Tuttavia , esistono in commercio dei buoni prodotti ad un prezzo accessibile che ti permettono di pescare in maniera corretta .

Avrai sempre tempo per crescere tecnicamente e valutare l’acquisto di un prodotto più performante, ma fino a quel momento, il mio consiglio e di lanciarti su un qualcosa che abbia un ottimo rapporto qualità prezzo.

Mulinello

Come la canna , il mulinello è sicuramente molto importante , soprattutto quando “si incocciano” grosse prede che necessitano frizioni di qualità per evitare di rompere i finali sottili.

Un altro aspetto da considerare è la grandezza della bobina che ci aiuta a cedere filo durante le fasi di lancio . In tempi passati si usavano mulinelli molto piccoli nelle versioni 1000 – 1500 .

Ora la tendenza si è spostata su modelli più grandi dai 2000 ai 3500 a seconda del modello , e devo dire che lo preferisco di gran lunga.

La tecnologia ha fatto passi da gigante e avere una frizione micrometrica su un mulinello da 50-60 euro finalmente non è più fantascienza , quindi un budget abbastanza nella media.

Accessori

La pesca a Bolognese , prevede un buon set di accessori che è bene avere al seguito per essere pronti a tutte le diverse situazioni che si possono presentare durante una sessione di pesca .

Vediamo dunque tutto quello che serve per “attrezzarsi” in maniera completa per questa fantastica tecnica.

Monofilo

Il monofilo deve essere di qualità , morbido e con una buona elasticità, utile per combattere prede impegnative e avere una chance in più.

Normalmente sui mulinelli da bolognese imbobino sempre uno 0,18mm per la pesca invernale alla spigola ed uno 0,16mm per il periodo estivo .

Per quanto riguarda la bolognese estrema , quindi quella fatta da alte scogliere dove bisogna salpare il pesce di forza , arrivo anche ad uno 0,25 -0,28 mm, ma in questo caso , giocoforza hai bisogno anche di canne più strong che non menzionerò in questo articolo.

Fluorocarbon

Il fluorocarbon è uno speciale monofilo per i finali , che risulta essere praticamente invisibile in acqua grazie alla sue proprietà.

Rispetto al Nylon ha un carico di rottura leggermente inferiore e costa un po’ di più, ma i suoi vantaggi superano i suoi difetti.

Ha una grande resistenza al nodo e soprattutto è molto resistente allo sfregamento . Rispetto al classico Nylon, non ha ” memoria” , quindi non ha elasticità e rimane leggermente più rigido .

Oramai per i terminali è diventato insostituibile , a patto di acquistare bobine di buona qualità.

Generalmente si trova in bobine da 50 metri e considerando che viene utilizzato solo per i finali , dura parecchio tempo , quindi sicuramente un investimento da fare per migliorare le performance delle nostre pescate.

Pallini

I pallini spaccati di piombo calibrato da applicare sulla lenza , sono necessari per tarare alla perfezione il galleggiante , quindi e bene averne una buona scorta di varie grammature.

Puoi servirti di comodi dispenser che hanno diversi scomparti con grammature a scalare, dal più piccolo al più grande.

Utilissima anche la pinza per rimuovere il piombo in eccesso!

Torpille

Le torpille sono delle “piombature secche” che possono sostituire il ” bulk di pallini” . Sono delle piccole olivette di piombo forate , che si inseriscono nella montatura e devono essere fermate da due pallini per non scorrere sulla lenza.

Ovviamente anche in questo caso , esistono diverse grammature che partono dal mezzo grammo in su!

Ami

Normalmente gli ami per la pesca a bolognese variano in funzione della preda , ma anche dell’esca .

Per l’innesco di bigattini si preferiscono ami piccoli dal 18 al 24 con un ” filo ” molto sottile per evitare di rovinare il bigattino rendendolo poco appetibile.

Per l’innesco di tocchi di Sardina e Vermi , un 14/16 è l’ideale .

Per l’innesco del gambero vivo è bene spostarsi su un amo più grande , un 12 a curva larga , lo reputo idoneo.

Per la cozza ed il granchio , necessitano ami di un certo spessore , per via delle ipotetiche orate a cui puntiamo . Un 10 -12 con filo robusto , è sicuramente perfetto per lo scopo .

Galleggiante

Il galleggiante è il “sensore” che ci avverte dell’abboccata del pesce . Se è importante la giusta taratura, anche la sua scelta è molto importante.

Le forme tipiche dei galleggiati ci fanno presupporre i suoi diversi utilizzi ed è proprio cosi . I galleggianti “longilinei ” a penna sono ottimi per situazioni di mare calmo e poco corrente . Sono estremamente sensibili ma hanno dei limiti .

Le versioni con la tipica forma a pera , si adattano in tutte quelle situazioni dove il mare è più formato e/o la corrente è molto forte .

Le versioni sferiche/ovali , sono esclusivamente per il mare molto mosso con frangenti , ottimo nelle scadute per la pesca dei saraghi .

In alcune situazioni , soprattutto per una questione di profondità , onde evitare di avere lunghissimi attrezzi , è possibile montare un galleggiante scorrevole all’italiana , da non confondere con quello usato nella pesca all’inglese.

Di questo discuteremo più avanti nell’articolo!

Micro-agganci

I micro-agganci, che in tutte le mie montature da bolognese e anche all’inglese, hanno sostituito totalmente la girella , sono molto importanti per sostituire in modo rapido i finali.

Ho deciso di non usare più la girella con moschettone perchè oltre al peso , spesso era più difficile sostituire i finali tramite lo sgancio ed inoltre , risultava essere il punto dove si creavano grovigli.

Con il micro-aggancio inoltre , avendo un peso prossimo allo zero , la lenza si presenta nel miglior modo e con la giusta naturalezza , cosa importante su alcuni pesci sospettosi

Sonda

La sonda serve per determinare la profondità dello spot e adattare l’altezza del galleggiante. E’ molto importante sondare il fondale , non solo per regolare adeguatamente il nostro finale ,ma anche per “saggiarne la consistenza ” .

Con un po’ di esperienza , saggiando il fondale con la sonda , è possibile capire se il fondo è roccioso o fangoso e soprattutto se ci sono degli ostacoli .

Questo potrà servirci in fase di “passata” per evitare di incagliare durante il tragitto della montatura , portata dalla corrente.

Pastura

Abbiamo accennato già sull’importanza della pasture , qui troverai i link per poterle acquistare e provarle sul campo .

Guadino

Con i finali sottili e canne molto delicate , non è sicuramente consigliato sollevare di peso , le prede dopo il combattimento. Il rischio che si possa rompere il finale o peggio ancora il cimino e altissimo , per questo motivo è consigliato l’uso si un guadino telescopico .

Panchetto

Ultimo ma non per importanza , il panchetto per la pesca a bolognese! Un accessorio opzionale ma che ti consiglio assolutamente di avere .

La prima cosa è la comodità , in quanto un buon panchetto, ci permette un azione migliore , la possibilità di limitare la stanchezza dopo ore di pesca .

In alcuni modelli , sono presenti anche gli alloggiamenti per la minuteria , i porta esche ed il porta-canna , fondamentale per non poggiare la canna sulle rocce taglienti.

Lampada frontale

Se il tuo target è la pesca a bolognese in notturna , dovrai necessariamente munirti di una buona fonte luminosa, che deve essere anche comoda , in quanto indossata per diverse ore.

Una buona soluzione è rappresentata da una torcia frontale con faro di profondità ottimo per guadinare il pesce e luce per innesco.

Starlight

Sempre la pesca a bolognese in notturna , lo “starlight” è una luce chimica che si inserisce al posto dell’astina del galleggiante .

Oltre a quelli chimici , esistono anche delle versioni elettriche con batterie miniaturizzate che sono molto più luminosi e performanti .

Montature per la pesca a bolognese

Finalmente parliamo di montature per la pesca a Bolognese ,una delle problematiche più sentite ,anche tra i pescatori più esperti. Devi sapere una cosa molto importante : non esiste una montatura universale , a seconda delle condizioni meteo/marine , del fondale e del target di pesca , devi adattare la montatura a tutte queste variabili.

Esistono un infinità di montature per bolognese dedicate al mare e che grossomodo si assomigliano , ma i dettagli fanno la differenza , in particolar modo nella disposizione della piombatura lungo il trave .

Questo fa una grande differenza in pesca , perchè una scelta errata , può pregiudicare la pescata , quindi poni molta attenzione ai prossimi paragrafi !

Piombatura aperta a scalare

Questo tipo di montatura è estremamente catturante perchè il suo movimento in acqua è molto sinuoso e naturale .

Il motivo è da ricercare nella ” spallinata” che , essendo distribuita lungo il trave secondo uno schema ben preciso, riesce a far fluttuare in corrente l’innesco .

Un altro vantaggio di questo terminale è la discesa lenta dell’esca , ottima ad esempio quando si pastura con i bigattini . L’innesco si confonde in mezzo alla pastura, cadendo lentamente verso il fondo.

Normalmente questa montatura viene utilizzate in tutte quelle occasioni dove la corrente non è mai troppo forte perchè in questo caso , il finale si solleverebbe troppo dal fondo o peggio ancora potrebbe non arrivarci .

Non è consigliata in presenza di pesci disturbatori che aggrediscono le esche in caduta , soprattutto su fondali oltre i 4 metri . In questo caso è meglio passare ad una piombatura più raccolta.

Il terminale in genere va dai 60cm agli 80 cm , considerando che la spallinata , lunga fa fluttuare efficacemente l’innesco.

Se si cercano le spigole , questa è la montatura migliore .

terminale pesca a bolognese

Piombatura raccolta

La piombatura raccolta è una soluzione da utilizzare per i pesci che stanziano sul fondo come orate e saraghi . Ovviamente può essere utilizzata anche per arrivare velocemente al fondo ed evitare i pesci di che dilaniano le nostre esche durante il tragitto .

In questo caso , il finale deve essere per forza più lungo rispetto alla spallinata lunga , in genere 1.2-1.5 metri , proprio perchè la piombatura raccolta , pregiudica la naturalezza del terminale se non adattato .

montatura raccolta pesca a bolognese

Bulk

Il bulk , non è nientemeno che un “blocco di pallini” raccolti in un punto della lenza che ha diversi scopi a seconda come e dove viene posizionato. Al posto dei pallini raccolti è possibile anche usare la torpilla , bloccata alle estremità da due pallini!

  • Il primo scopo del bulk è la taratura parziale del galleggiante . Ottimo se si vuole ridurre il numero dei pallini di taratura soprattutto su galleggianti dai 2 grammi in su, ma non è lo scopo principale .
  • Se posizionato in basso verso il micro-aggancio , ha lo scopo di trattenere meglio il finale sul fondo utile per pesci che mangiano con esca ferma ( orate) o per i cefali .
  • Al contrario , se posizionato verso il galleggiante , è utile per contrastare la corrente ed è molto usato in combinazione con la spallinata lunga per migliorare la tenuta , ma consentendo sempre un ottima naturalezza del finale.

Taratura del Galleggiante

La taratura del galleggiante è molto importante perchè , un galleggiante tarato poco , oppone troppa resistenza alle tocche vanificando la naturalezza dell’innesco . Un galleggiato tarato troppo , non ci fa percepire perfettamente le minime tocche quindi come regolarsi ?

In genere preparo a casa la montatura base, tarando il peso della piombatura a 3/4 della taratura del galleggiante .

La taratura finale, la effettuo sul posto perchè in alcune occasioni , il moto ondoso, la corrente o il vento , possono falsare la taratura . Provando sul posto è più facile ottenere un risultato che si attagli alla situazione meteo marina.

Qui sotto , un immagine illustrativa sulla taratura ottimale del galleggiante!

pesca a bolognese taratura galleggiante
Taratura del galleggiante

La sezione dei finali

Normalmente la sezioni dei finali leggeri per la pesca a bolognese varia dallo 0,10 allo 0,14 . Ovviamente dovrai considerare la lenza in bobina ad esempio: se hai un 0,16 come lenza madre , al massimo potrai usare uno 0,14 in finale . Ricorda che la parte più debole dell’apparato pescante , deve sempre essere il finale .

Ovviamente l’esempio è un po estremo ma è giusto per farti capire come preservare le montature in caso di incaglio o rottura da parte del pesce .

Normalmente si usano fili più sottili come 0,12 e lo 0,10 mm . No scenderei più in basso dello 0,10 perchè ha poco senso .

Nella maggior parte delle volte , parto sempre con lo 0,12 mm e poi eventualmente scendo al 0,10 se non arrivano le abboccate .

Salendo di spessore , come ad esempio uno 0,14 , può essere utile per le orate o per le spigole invernali con innesco del gamberetto vivo . In questo caso questa sezione è assolutamente giustificata.

Fisso o scorrevole

La pesca a bolognese nasce con il galleggiante fisso sulla montatura, però in alcune situazioni , come ad esempio i moli , che spesso hanno dei fondali importanti , è possibile utilizzare un particolare scorrevole all’Italiana.

Il galleggiante scorrevole all’Italiana, assomiglia tantissimo a quello fisso , con la particolarità che lungo il corpo , all’interno o esternamente , può scorrere la lenza.

Le montature rimangono tali e quali , l’unica differenza è che sullo scorrevole , dovrai posizionare sopra il galleggiante , un piccolo stopper che farà da battuta al galleggiante permettendo la discesa del terminale e la taratura del fondale.

Un altro punto che può farti preferire lo scorrevole , è il lancio , che sulla montatura fissa , spesso non supera la lunghezza della canna .

Tecniche

Dopo questa panoramica , è venuto il momento di parlare delle tecniche di pesca a bolognese , utili per destreggiarsi in tutte le situazioni .

“La Passata”

La corrente può essere tua amica o tua nemica , dipende tutto da come la affronti . Nella pesca a bolognese esistono diversi metodi di approccio ed uno di questi è la pesca in “Passata”.

Questa tecnica è stata inventata nei fiumi per via della forte corrente , ma è perfetta anche per la pesca in mare , se saputa padroneggiare.

In sostanza, una volta calata la montatura in acqua , la corrente trasporta il galleggiante facendogli fare un percorso dove potrebbero avvenire delle abboccate.

E’ una tecnica abbastanza difficile e che richiede molta padronanza , una montatura adatta ed una pasturazione a monte della corrente.

Saputa sfruttare , diventa un arma micidiale per ingannare i pesci più sospettosi che mangiano in corrente.

La montatura migliore per queste occasioni è sicuramente la piombatura a scalare con il bulk sopra, ma con un finale leggermente più corto del solito in quanto con la corrente si solleverebbe troppo dal fondo.

Direi quindi che una spallinata a scalare su 1.5 metri di è un finale da 60 cm sono l’ideale.

Trattenuta

Rispetto alla passata, in questa tecnica si tende a trattenere il galleggiante in corrente per far lavorare il finale in un punto preciso.

E’ un buon modo quando non ci sono gli spazi per eseguire una lunga “la passata ” o semplicemente perchè si vuole pescare in un punto preciso con l’esca in corrente.

In questo caso si può usare una piombatura più raccolta con il finale di un metro che svolazza in corrente.

Poca o assenza di corrente

Abbiamo visto sia la trattenuta che la passata che sono tecniche utilizzate in spot con forti correnti come la foce , ma questo può succedere anche in ambito portuale a seconda delle condizioni meteo marine.

Tuttavia la maggior parte delle volte in cui ti troverai in ambito portuale , la corrente sarà davvero minima e dovrai usare un approccio diverso in base al target .

Sicuramente una soluzione con “piombatura a scalare” è da preferire perchè rende più naturale l’innesco .E’ ottimo per la ricerca di Spigole e deve essere svolta assieme ad una pasturazione continua e ben organizzata .

Se invece cerchi i pesci di fondo come le orate , in questo caso la piombatura raccolta con un finale che possa toccare il fondo è la soluzione migliore . L’orata mangia solo con l’esca ferma sul fondo , e raro prenderla a mezz’acqua o staccati troppo dal fondo.

Azione di pesca

Veniamo dunque all’azione di pesca a bolognese , importantissima per partire con il piede giusto. Dopo aver scelto lo spot la prima cosa da fare è sondare il fondale per poter regolare i galleggiante .

Sondare il fondo

E’ importante sondare nel raggio di 2-3 metri intorno al punto dove lanceremo . Questo perchè spesso ci sono dei dislivelli o degli spuntoni di roccia che possono favorirci oppure farci incagliare .

Se invece la corrente è forte , dovrai prepararti a sondare il tragitto che farà il galleggiante.

Ma come si sonda? E’ piuttosto semplice, basta applicare la sonda all’amo e calare la lenza nel punto di pesca .

  1. Per ottenere il famoso “tocca e non tocca” devi regolare il galleggiante affinché, quando cali con la sonda, il galleggiante non affondi , ma rimanga perfettamente tarato sull’acqua.
  2. Per appoggiare il finale al fondo , parti dalla situazione “del tocca e non tocca” e solleva il galleggiante di 10-30 cm a seconda delle tue necessità.
  3. Per pescare staccato dal fondo , appena calato devi regolare il galleggiante affinchè vada a fondo di 10-30 cm sotto il pelo dell’acqua . L’altezza la dovrai decidere in base al fondo oppure all’istinto.

Fase di pasturazione

E’ di fondamentale importanza pasturare, ma qui le insidie non mancano. Quest’operazione può agevolarti oppure rovinare la tua pescata se non eseguita con il giusto criterio .

Prima di iniziare a pasturare è bene vedere come si comporta in acqua la pastura lanciando piccole palle o i semplici bigattini ( se usi quest0’esca).

Se la pastura si sposta affondando velocemente in diagonale e necessario pasturare più a monte, perchè prima che tocchi il fondo , si sposterà anche di diversi metri dal punto in cui viene lanciata.

Se invece la pastura scende a picco nel punto in cui la lanci , il problema non si pone.

Sui fondali più alti ,è possibile ottimizzare la pastura appesantendola per farla scendere velocemente sul fondo vincendo la corrente.

Per pasture a base di farinacei , conviene appesantire il tutto con brecciolino o sabia molto grossa in caso di alto fondale o corrente sostenuta.

Per i bigattini , qualora ci fosse molto fondale o troppa corrente è necessario usare una colla apposita che si disgrega lentamente a contatto con l’acqua e che permette alla “palla” di arrivare sul fondo e aprirsi. E’ possibile appesantire anch’essi con il brecciolino , realizzando delle palle compatte.

Scelta della montatura

Spesso , in una pescata e necessario essere preparati a sostituire o modificare la propria montatura , perchè possono cambiare le correnti , il vento , il moto ondoso e anche il target.

In qualunque momento potresti avere la necessità di cambiare qualcosa o ridurre la sezione del finale , in questo caso , l’istinto è quello che spesso bisogna seguire , non ci sono regole sempre ben definite.

In genere parto sempre con montature molto leggere e con piombature aperte a scalare con il bulk alto perchè il mio modo di pescare , mi porta ad un approccio più naturale .

Se poi la corrente non da tregua , sempre con la stessa montatura metto il galleggiante in trattenuta e pasturo pesantemente più a monte , in modo da avere il finale , sulla scia della pastura.

In occasioni particolari , cambio la montatura e pesco con il finale appoggiato al fondo , soprattutto se mi rendo conto che ci sono le orate è il fondo è abbastanza pulito.

Se poi il mare ingrossa o devo raggiungere distanze di lancio maggiori , ,metto un galleggiante con una grammatura più alta come 4-5 grammi.

E’ davvero difficile darti tutte le risposte , perchè ogni sessione di pesca può richiedere più variazioni anche nell’arco di poche ore.

Regolare l’altezza del fondo

Una volta sondato il fondo nelle modalità già descritte , dovrai operare delle scelte , pescare sollevato dal fondo – fare il tocca e non tocca , oppure appoggiarsi con 20-30 cm di finale sul fondo .

In parte , la decisione la prende il fondale perchè se è melmoso o sabbioso , puoi attuare tutte e tre le modalità , mentre se è roccioso , sicuramente sarà complicato appoggiare il finale sul fondo , il rischio di incaglio è altissimo.

Comunque sia , il tocca e non tocca è il mio preferito , soprattutto con poca corrente . Questa montatura è quella che normalmente uso di più in ambito portuale , perchè offre più chance di cattura .

Con correnti sostenute , uso tarare la montatura a 10-15 cm dal fondo per evitare di incagliare quando il galleggiante entra in “passata”.

Quando invece pesco con esche come il granchietto o la cozza , preferisco appoggiarmi con il finale sul fondo per tentare la cattura delle orate .

Esche da usare

A mio parere, l’esca più pratica per questa tecnica è il bigattino perchè di facile reperimento e funziona con tutti i pesci di tutte le taglie . Per una pescata di 5-6 ore 800-grammi / 1kg di bigattini sono perfetti per pescare e pasturare adeguatamente.

Premetto che è un esca che va cambiata ad ogni lancio perchè per essere efficace ,deve necessariamente rimanere viva , quindi attenzione a questo dettaglio!

Prendi come abitudine , di cambiare ogni 10-15 minuti l’esca anche se nulla ha abboccato, avrai sempre dei bigattini vitali!

Ovviamente anche altre esche come il verme coreano , può essere utile in inverno sulle spigole , innescandolo intero , quasi a simulare un anguillina.

La cozza è la regina degli sparidi ed è molto utilizzata non solo con la pesca a bolognese ma anche all’inglese .

Video di Pesca a bolognese

Conclusioni

Se può sembrarti lungo questo articolo sulla pesca a Bolognese , ti comunico che non è tutto, ci sarebbero forse altri 2 articoli come questo per chiudere il cerchio . Molte cose le puoi imparare qui , altre le acquisirai solo dopo “ore ed ore”di pesca . Tecnica, pazienza e costanza , sono i tre pilastri fondamentali per padroneggiare la pesca a bolognese .

Alcuni pensano che questa sia una tecnica light , in realtà non è proprio cosi . L’unica cosa di light in questa pesca, sono le attrezzature e i finali , i pesci possono essere anche big , provare per credere!

Se questo articolo ti è piaciuto o non ti è piaciuto scrivilo nei commenti ! Alla prossima avventura.

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